Giro Alpe Criulira (Val Chisone – Pellice)

Punto di partenza e arrivo: Miradolo m.400 circa

Dislivello: 1800 m. circa

Sviluppo: 53 km circa

Difficoltà: BC/BC+

Attività individuale: Luciano, Aldo, Mauro, Enzo, Renzo, Guido, Vanni.

Realizzato: 7 febbraio 2013

Descrizione percorso: La partenza è dal parcheggio del cimitero di Miradolo, e si sale alla località Colletta dei Piani. Ci sono innumerevoli possibilità per arrivarci, noi siamo saliti da via Romani per poi uscire in via Massera, Case Ramate, Case Badoni, Case Avaro poi Piani e Colletta, dalla Colletta su al Colle delle Bule. Dalle Bule siamo andati sul versante sud puliti dalla neve della Val Angrogna e su al Colle Vaccera. Dall’ultimo tornante prima del Colle si va a sinistra per Bagnou e l’Alpe Criulira che ci si arriva con un bellissimo traverso ben esposto al sole e con strada pulita e ciclabile. Dall’Alpe discesa su sentiero prima e strada poi fino all’ultimo tornante prima di attraversare il Torrente Infernet e precisamente a Barma, troviamo un tratto brevissimo di sterrata che va a sinistra (est), svoltiamo e, alla baita, diventa sentiero e tutto ciclabile si scende a Saben e Chiavia poi continuando sempre su mulattiera tecnica si arriva al ponte di Barmafreida. Ora giù sull’asfalto fino al bivio del Chiot d’Aiga dove, svoltando a sinistra si risale a Serre e poi si va a transitare a Chanforan e Tana d’la Gheisa si prosegue per Martel con la sua scuolina e prima di scendere a Sonagliette si svolta a sinistra passando dalla Fontana del Burro e arrivando a Borgata Costabella e, nuovamente ai Piani, ora anche qui ci sono innumerevoli discese, noi siamo scesi in via Rivoira Rubiano e poi San Secondo e Miradolo chiudendo uno spettacolare e impegnativo giro.

Note: Giro assolutamente impegnativo, sia per il dislivello che per i chilometri. Il tracciato poi nella parte bassa, non è dei più intuitivi, bisogna conoscere molto bene la zona per poter andare con sicurezza. Ma poi come dico sempre proviamo poi al massimo se non ci sono sbocchi torniamo indietro, è così che alle volte si scoprono dei bellissimi percorsi.

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