Alpinismo giovanile

logo-alpinismo-giovanileL’interesse del Club Alpino Italiano verso i giovani risale al lontano 1892, con le prime carovane scolastiche promosse dal C.A.I. di Biella. Nei travagliati anni che ci hanno portato, attraverso le due guerre fino ai giorni nostri, sono innumerevoli le iniziative prive di clamori, basate unicamente sulla buona volontà di soci C.A.I. solitamente in contatto con ambienti scolastici, che hanno portato in montagna, collina, o anche semplicemente per sentieri, giovani delle varie fasce d’età, oltre che di tutte le estrazioni sociali.

A Pinerolo tra i soci C.A.I. più attivi verso il mondo giovanile, negli anni 70-80 troviamo nomi come Aldo Priotto, L. Bonnin, Giuliano Pellerey, Eraldo Quero e Paolo Ghersi che, tra l’altro costituiscono per la prima volta all’interno della Sezione, la commissione di Alpinismo Giovanile, ottenendo poi successivamente Giuliano Pellerey e Marisa Audano la nomina di accompagnatori di media montagna.

Frattanto dal finire degli anni ’80 il CAI a livello Centrale, prendendo sempre più consapevolezza dell’importanza di un’attenzione più mirata al mondo giovanile, elabora le basi di un “Progetto Educativo” che da organicità e stimolo oltre che alle iniziative giovanili in sezione anche all’iter formativo dei futuri accompagnatori di alpinismo giovanile.

Nel 1990 i nostri soci Luigi Barcellari, Giorgio Bertolotto Blanc, Luciano Gerbi e Pino Manno danno vita al primo corso sezionale di Avvicinamento alla Montagna, che raccoglie 32 ragazzi cui si aggiungono nei successivi Corsi annuali sempre nuovi iscritti, fino a superare le 80 unità nel 1995. Anche il numero degli accompagnatori impegnati nell’attività è cresciuto, coinvolgendo man mano Piero Talmon, Mario Bruera, Rosa Bortolozzo, Gianfranco Bivi, Ermanno Bonnin, Ugo Griva, Flavio Maina. Tra gli accompagnatori in primis Luigi Barcellari nel 1994, successivamente Gianfranco Bivi, Pino Manno, Luciano Gerbi, nel 1996 e nel 2000 Alberto Espagnol prendono il brevetto di AAG (Accompagnatori Alpinismo Giovanile) dopo avere partecipato agli appositi corsi istituiti dal Comitato Interregionale LPV. Nel 2002 Aberto Espagnol consegue anche il brevetto di Accompagnatore Nazionale il che permetterà al nostro Corso Giovanile la completa autonomia gestionale (Prima ogni nostro progetto di Corso, come da norme statutarie, doveva essere presentato e approvato da un Accompagnatore Nazionale).

La formula del Corso è ormai efficacemente sperimentata: Quattro attività di un giorno , un fine settimana e una uscita di tre giorni conclusiva intercalate da un paio di lezioni teoriche in sede tra la fine di Aprile e l’inizio di Luglio. I ragazzi sono divisi in due fasce di età, la prima tra i 9 ed i 13 anni e la seconda tra i 13 ed i 18, suddivisi a loro volta in gruppi di 7 / 8 e seguiti per tutto il Corso dai medesimi accompagnatori. Le attività proposte sono mirate a che i ragazzi oltre ad acquistare autonomia e competenze tecniche nella frequentazione della montagna acquisiscano anche la consapevolezza di quanto l’ambiente montano, oltre a che essere luogo dove praticare attività escursionistica e alpinistica, può rappresentare in termini di Storia e Cultura .

A questa “positiva” presentazione non può non fare seguito anche però una valutazione di quanto in concreto questi Corsi hanno inciso in rapporto all’inserimento ed al proseguo nella vita sezionale di tutti i ragazzi che ne hanno usufruito. Obiettivamente, numericamente, molto poco. Ottima frequenza durante i Corsi e poi una minima percentuale di inserimento degli ultra-diciottenni nella vita di Sezione.

Si è cercato di trarre rimedio alla situazione da un lato nel cercare di coinvolgere come nuovi accompagnatori di alpinismo giovanile gli elementi più attivi dei Corsi e dall’altro di offrire ai giovani in generale (al di fuori del Corso) una serie di proposte più articolate e varie durante tutto l’anno ( programma organico di uscite in mountain bike , uscite di facile alpinismo in alta montagna, percorsi di vie “ferrate” ecc..). In questo solco si sono inseriti Fabio Manno, Daniela Colla, Maurizio Valinotti che sono entrati come organico nei Corsi Giovanili dopo avere frequentato un iter base per accompagnatori.

Altri ragazzi sono un po’ a metà del guado e ci auguriamo sappiano fare delle scelte di inserimento e coinvolgimento più avanti.

Complessivamente il problema di come inserire nella vita associativa i ragazzi che escono dai Corsi giovanili rimane però attuale e grande. L’augurio è che comunque il seme lasciato dalle esperienze giovanili loro offerte non secchi e possa germogliare in molti anche con scelte autonome di fruizione della montagna in un prossimo futuro.

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