MONTE GELAS 3143 m
Cresta NE

Partenza: San Giacomo (Entracque) 1213 m
Pernottamento: rifugio Federici Marchesini al Pagarì 2627 m
Dislivello: primo giorno 1414 m; secondo giorno 600 m circa.
Difficoltà: PD+.
Materiale: imbragatura, corda, alcune asole di cordino e moschettoni a ghiera.
Note Tecniche: Salita facile su roccia (II).
Bibliografia: Alpi Marittime volume primo – CAI Guida dei monti d’Italia;
Riunione informativa: giovedì 26 luglio ore 21 presso la sede CAI di Pinerolo.
Org. Sergio Cardon – Bruno Montà 3397153725 – Alberto Soldani

Il Gelas costituisce uno dei gruppi montuosi di maggiore importanza delle Alpi Marittime, la cui cima fu ritenuta per molto tempo la più alta del settore, forse anche per l’aspetto conferitole dai ghiacciai che la contornano sul versante settentrionale. Questi, oltre ad aver determinato il nome della montagna, le hanno valso, presso gli alpinisti nizzardi, l’appellativo di Monte Bianco delle Alpi Marittime. Venne salito per la prima volta nel 1864 da un cofondatore del Club Alpino Italiano, Paolo di Saint Robert con il fratello Giacomo, Carlo Meynardi e le guide G. B. Abbà di Verzuolo e Antonio Audisio di Entracque.
Tra le vie di salita più interessanti c’è la “traversata degli italiani” che unisce per cresta la Cima della Maledia a est, con il Gelas, attraverso le cime Borello, Chafrion ed il Balcone dei Gelas; in base alla condizioni della montagna, nonché dei partecipanti, noi percorreremo una a parte più o meno ampia di questa bella via.
La discesa avverrà lungo la cresta nord ovest ed il versante ovest: passando sotto il colletto di Saint Robert, si attraversa la forcella Roccati e si raggiunge, verso nord, il sentiero per il rifugio Soria 1840 m; da questo si percorre il lungo vallone del Gesso della Barra fino al parcheggio di San Giacomo, realizzando un bell’anello che rende più completa la gita.